A questa domanda Marevivo vuole dare risposta con un’attività di osservazione subacquea per documentare lo stato dei fondali e ha chiesto al Ministro dell’Ambiente e del Mare, Sergio Costa, di supportare l’iniziativa e al Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, al Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, al Comandante Generale della Guardia di Finanza, al Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, al Comandante Generale dell’arma dei Carabinieri, al Ministero dell’Interno Dip. VV.F.-S.P.D.C. di consentire ai propri Nuclei Sommozzatori di effettuare immersioni esplorative.
“I volontari sub della Delegazione Subacquea di Marevivo in questo particolare momento non possono immergersi per cui ci auguriamo che la nostra richiesta alle istituzioni venga accolta al più presto. – dichiara Rosalba Giugni Presidente Marevivo – Immagini da satellite confermano la riduzione di inquinanti atmosferici, e sulla superficie del mare stiamo osservando che la natura si sta riappropriando di spazi, ma è importante conoscere ciò che avviene sott’acqua in una situazione mai verificatasi prima e per questo contiamo su una risposta positiva al nostro appello”.
Le attività potrebbero iniziare quanto prima con immersioni pilota nel golfo di Napoli dove il Prof. Ferdinando Boero, Professore Ordinario di Zoologia dell’Università Federico II di Napoli, e il Dott. Vincenzo Saggiomo, biologo marino, ex direttore della Stazione Zoologica A. Dohrn, rispettivamente Presidente e Direttore della Fondazione Dohrn che gestisce l’Osservatorio del Golfo di Napoli, sono a disposizione per coordinare la parte scientifica.
“Il rallentamento delle attività avrà certamente impatti positivi sull’ambiente. – dice il Prof. Boero –I ricercatori non possono operare come vorrebbero, ma chi deve andare in mare per dovere ha la possibilità di “vedere” e documentare. Non è la scienza dei cittadini, è la scienza delle istituzioni.”
Per il Dott. Saggiomo “Il mare di Napoli è splendido e trasparente. Abbiamo raggiunto il buono stato ambientale della strategia marina europea “per legge”. L’emanazione di decreti con il conseguente blocco delle attività impedisce l’arrivo a mare di scarichi abusivi e di acque reflue non depurate. La ripresa delle attività ripristinerà la situazione precedente ma la sola mitigazione o eliminazione degli impatti attraverso la depurazione dei reflui potranno restituirci il mare nostrum. Questa è la lezione che il mare ci sta dando oggi”.
Coordinatore per Marevivo sarà l’ing. Giovanni Capasso, Delegato napoletano dell’Associazione, secondo il quale “La diminuzione antropica nel mare (poche navi, traghetti e natanti) e la riduzione della pesca autorizzata (causa crollo del mercato di vendita) e di quella di frodo (tra cui quella del dattero di mare), probabilmente hanno già modificato qualcosa sott’acqua Se questa ipotesi è confermata, il 2020 potrebbe essere considerato l’anno zero a cui fare riferimento, per determinare le attività critiche“.
Farà parte dell’operazione Roberto Rinaldi che mette a disposizione la sua grande professionalità di esperto cine operatore e regista subacqueo per documentare con le immagini le immersioni.
Foto di copertina © Gabriella Luongo.